ESSERE FAMIGLIA OGGI.

In queste settimane mi sono preparata per un incontro dove dovevo parlare di famiglia e della sua evoluzione negli ultimi settant’anni.

E’ stata l’occasione per fare tante belle considerazioni su ciò che eravamo e su ciò che ora siamo.

Tante cose sono profondamente cambiate ma qualcosa è ancora rimasto, magari nel substrato dell’inconsapevolezza.

La cosa forse che maggiormente mi ha colpito è che le trasformazioni più profonde sono avvenute negli ultimi 15 anni, a causa del vortice di profondi cambiamenti nel  quale la nostra società si è trovata presa suo malgrado.

Infatti se i nostri nonni hanno dovuto riprendersi dagli orrori della guerra, ricostruire un paese, rivoluzionandone anche alcuni aspetti, e i nostri genitori ne hanno raccolto i frutti, godendosi il benessere, le generazioni del nuovo millennio hanno dovuto fare i conti con la perdita di tante certezze, che non sembravano importanti, ma che hanno messo in discussione tutto.

La famiglia, è rimasta a lungo istituzione fondante della società, con i suoi bei ruoli chiari e definiti e l’obiettivo di crescere le nuove generazioni.

La casa luogo sicuro in cui stare bene e per questo costruito, curato con pazienza nel tempo.

Ma possiamo dire che nonostante i Family Day, e tutti i politici che parlano di famiglia, questa istituzione sia rimasta salda ed integra nel tempo?

Purtroppo sembra di no.

E questo perché ora viviamo nella società dalle infinite possibilità, dove ognuno può in maniera illusoria essere libero di ricominciare, ripartire e ricostruire in qualsiasi momento, trasformando tutto (relazioni, famiglia e lavoro) in possibili prigioni, di obblighi e doveri.

Siamo abituati a chiedere sempre di più a noi stessi e a chi ci sta intorno, in una affannante lotta per essere felici, soddisfatti e appagati.

Non che questo sia un principio completamente sbagliato, ma siamo sicuri che la nostra felicità dipenda solo dal fatto di essere migliori degli altri, avere beni di lusso, di stare bene per se stessi?

E che invece non sia influenzata da una società altamente burocratizzata, che non ci regala prospettive per il futuro e  che esaspera le disuguaglianze?

Intendiamoci, la famiglia aveva bisogno di evolversi ed è bellissimo pensare a quante cose sono mutate per fortuna; ma non illudiamoci che sia cambiato veramente quello che doveva cambiare.

Concentrati sul bisogno di affermare se stessi, guadagnare per acquistare, sentirsi parte del sistema, forse abbiamo solo esasperato le relazioni:

O non si riesce ad impegnarsi per paura di perdersi, o ci si fonde completamente con l’altro che deve rispondere a tutti i miei bisogni, e se questo non è possibile nascono i problemi.

Ma che cos’è la famiglia ( e mi riferiscono a persone che vivono insieme e provano sentimenti di legame e affetto reciproco) se non un ambiente che può diventare  porto sicuro ma che richiedere accettazione, rispetto e sostegno reciproco, che si costruisce solo nel tempo, non senza sacrificio?

E non è forse l’uomo nato per sentirsi accolto e sostenuto, nonostante tutto (difetti, tempo, errori)?

Può così una società che crea una rete di relazioni a distanza, disuguaglianza e ci vuole tutti inquadrati in un certo modo rispondere a queste esigenze.

La situazione attuale ci ha costretti a vedere o rivedere da molto vicino (a livelli diversi) la nostra famiglia, e forse il senso e il peso che ha nella nostra vita (nel bene o nel male) abbiamo dovuto, nostro malgrado a valutarlo.

Non penso che la famiglia non abbia saputo evolversi nel tempo, penso che abbiamo deciso di usarla e rivendicarla a nostro piacimento.

Vogliamo una società moderna e per questo snelliamo la procedura sul divorzio, ma guai a parlare di famiglie omosessuali.

Libertà e infinite possibilità per tutti, ma poi coniamo termini come mammo, o giudichiamo snaturata una madre che crede nella sua carriera lavorativa.

Critichiamo che vengano fatti sempre meno figli, e diamo colpa all’immaturità, quando non c’è nessun sostegno alla genitorialità.

La famiglia dovrebbe essere prima di tutto amore. Imparare ad amare ed essere amati. E di questo noi abbiamo assoluto bisogno. Punto.