Volevo che il mio primo articolo sulla sessualità fosse originale e pungente.
Ma anche se non si direbbe, l’argomento non aiuta. Si perché quando si tratta di sessualità ci si addentra in una realtà ambigua, dove si oscilla tra la libertà assoluta e l’inibizione totale.
Si perché la sessualità per sua natura genera emozioni contrastanti; è un aspetto del nostro essere umani che ci rapisce e appassiona ma allo stesso tempo ci spaventa. Rappresenta i nostri istinti e desideri più profondi. La nostra natura più disinibita e vera. Il nostro bisogno di contatto e relazione.
Nei secoli nelle diverse società è stata a volte osannata spesso demonizzata e condannata.
Anche nelle società più libere aveva le sue regole; per esempio nell’antica Roma, certamente molto libertina, uomini e donne potevano avere rapporti di piacere con chiunque volessero; nel matrimonio però, il sesso rappresentava solo il potere del marito sulla moglie e per questo escludeva in senso assoluto il piacere di Lei.
Nel medioevo al contrario il sesso era possibile solo all’interno del matrimonio, ed era assoggettato a numerosissime regole che definivano anche i giorni in cui era possibile farlo: 183 all’anno (sempre che la donna non avesse il ciclo, fosse incinta o avesse un figlio piccolo)
Nell’Inghilterra dell’età Vittoriana c’erano regole rigidissime, al limite dell’ossessione; per esempio i libri scritti da donne non potevano stare nello stesso scaffale dei libri scritti da uomini; in compenso i livelli di prostituzione erano alle stelle.
Il catterpillar che ha destabilizzato secoli di tabù, repressione, caccia alle streghe, e cercato di dare una svolta al concetto di sessualità è stato Sigmud Freud.
In primo luogo perché ha introdotto il concetto di inconscio come depositario di tutti gli istinti che per quanto cerchiamo di controllare si fanno sempre sentire; ma soprattutto per la sua teoria dello sviluppo della personalità, che attraversa diverse fasi Psicosessuali che portano alla sessualità matura. Quindi diventiamo adulti equilibrati grazie ad uno sviluppo sessuale sano. Inoltre la sessualità ci appartenete sin dai primi istanti di vita: è la nostra essenza.
Cosa che sembra banale ma non è poi così scontata.
Anche nel 2020.
Dove il sesso è dappertutto, ma giudichiamo ancora le persone per come si vestono, e per chi amano.
Dove nella formazione di bambini e ragazzi, si da molta importanza ai voti, ai risultati, a formare menti brave con problem- solving, logica e ragionamento, non sappiamo dare la giusta importanza all’educazione all’affettività e alla sessualità. E’ quasi un’eresia presentare dei progetti che parlino di rapporto con se stessi e con gli altri nelle scuole, di corpo e delle emozioni che questo ci suscita.
Agli adulti fa paura che i ragazzi possano scoprire chissà quali oscuri segreti, che li possano portare ad una sorta di vita di perdizioni e degrado, lasciandoli però allo sbando, ad imparare le cose dai coetanei che ne sanno quanto loro; o ancora meglio imparare dalla pornografia che ha poco a che fare con la sessualità positiva e rispettosa.
Abbiamo deciso di identificarla con il sesso, ma la sessualità in realtà è molto, molto di più.
Siamo noi nel mondo, come ci vestiamo, ci muoviamo, parliamo, interagiamo con gli altri. Il nostro essere uomo, donna, entrambi, nessuno dei due. Il rapporto con il nostro corpo, il rapporto con gli altri. Le nostre esperienze belle e brutte, la nostra educazione. E per questo non possiamo negare la nostra sessualità. Per stare bene abbiamo bisogno di capirla, viverla, accettarla, e dobbiamo essere educati a farlo.
Per fare una metafora (che a me vengono sempre bene) per guidare bene una macchina, abbiamo bisogno di prendere la patente, studiare il codice della strada, imparare a interpretare i segnali e fare lezioni di guida. Con prudenza e pazienza; perché non farlo vorrebbe dire mettere in pericolo la propria vita e quella degli altri. La sessualità e tutto ciò che rappresenta è una cosa bellissima se vissuta con consapevolezza e responsabilità, imparando a conoscere i propri desideri e avere rispetto delle emozioni.
Le grandi perversioni e degradazioni spesso nascono dall’incapacità di saper esprimere le proprie emozioni, conoscere il proprio corpo, avere rispetto degli altri.
Mi piacciono molto i Coma Cose e nella loro canzone “Mancarsi” c’è una frase che adoro :
” Ci hanno dato un cuore in mezzo alle gambe, ma senza istruzione per usarlo”.
Penso che tutti vorremmo queste istruzioni: sai quanta fatica risparmiata e quanto sano piacere guadagnato!